Si propone una ricostruzione, in parte provvisoria, delle famiglie rigoladotte formatesi tra la fine del Cinquecento e la fine del Seicento (1699). In prospettiva il lavoro dovrebbe proseguire in due tappe - fino al 1799, la prima, e al 1870, la seconda.
I dati esposti provengono principalmente dai registri parrocchiali di Rigolato (matrimoni, battesimi, sepolture), integrati con notizie estratte dagli analoghi registri di Comeglians, Forni Avoltri e Prato Carnico, da pubblicazioni varie e da registri digitalizzati da FamilySearch. La loro raccolta risale a oltre un ventennio fa. A suo tempo vennero sfruttati per la stesura del libro Rigolato tra XVII e XIX secolo. Anime, fuochi, migrazioni a cui si rinvia - capitoli terzo Provenienze e cognomi (p. 81-114) e quarto «Guadagnarsi il viver con varia sorti di marcanzia» (115-156), in particolare.
La provvisorietà a cui si è accennato deriva a due elementi ancora incompleti: - l'integrazione con le informazioni ricavabili da altre fonti (atti notarili, scritture famigliari, pubblicazioni, registrazioni parrocchiali di Ravascletto, Ovaro, Sappada); - l'inserimento dei dati relativi ai padrini (battesimi) e ai testimoni (matrimoni).
A Rigolato, le registrazioni pervenute fino a noi partono dal 1576 per i matrimoni, dal 1596 per i battesimi e dal 1618 per le sepolture.
Per quanto riguarda la loro completezza è necessario, inoltre, tener presente la loro natura sacramentale e non, come ci si aspetterebbe oggi, anagrafica. La diversa finalità ha un peso decisivo sulla scelta degli elementi da registrare. Nelle scritture relative ai matrimoni e alle sepolture, per esempio, viene spesso omesso il nome dei genitori, il che, vista l'ampia omonimia, comporta incertezze non sempre superabili. Ma la carenza più rilevante riguarda la sotto-registrazione dei decessi infantili (da cui la diffusa omonimia di fratelli e sorelle). Inoltre le scritturazioni scontano (nel bene e nel male) una rilevante variabilità individuale, legata alla figura del parroco, alla sua diligenza e alle sue capacità.
A tutto ciò si sommano le perdite provocate da fattori esterni. Criticità si osservano nei periodi intercorrenti tra la cessazione, per morte o rinuncia/mancato rinnovo, di un parroco e l'insediamento del successore.
Ma non solo.
Per quanto riguarda i battesimi, per esempio, la lacune più rilevante parte dal 1603 e s'estende fino al 1617, quando parroco era Sebastiano Della Pietra da Calgaretto. Nel 1618 il reverendo Luigi Paulutto da Gemona riprende ad aggiornare il registro e in seguito le annotazioni proseguono con regolarità, anche ad opera dei reverendi Liberale Dominici (dal 1623 al maggio 1651) e Daniele Monch, fino al mese di giugno 1655, quando si verifica una nuova sospensione, probabile riflesso d’una controversia dovuta alla mancata rinuncia triennale al beneficio da parte del Monch. Riprese nel mese d’aprile 1656, esse continuano, non senza cambi di mano, piccole interruzioni e ripetizioni, fino al dicembre 1679, quando, in concomitanza con la nomina a curato di Giovanni Benvenuta da Ludaria e una nuova controversia con gli uomini delle ville, inizia un altro vuoto che termina il 31 dicembre 1681. Da questa data al mese di luglio 1684 il libro viene scritturato dal tolmezzino reggente economo Felice Fabris. Giacomo Vidale da Magnanins, economo, continua l’opera dal 1687 e, inoltre, provvede a ricostruire a posteriori i battesimi del periodo luglio 1684-11 febbraio 1687. Ma qualche perdita si ebbe, come quella di Valentino Gussetto che in seguito,«non trovandosi il suo battesimo registrato», fece inserire, al posto giusto, un foglio in cui attestava d'essere stato battezzato il 10.6.1686 dal Reverendo Felice Fabris, economo. Tralasciando gli spezzoni, le annualità «complete» sono ottantuno su cento. Lacune analoghe si osservano nelle registrazioni dei matrimoni e delle sepolture.
Una nota sui legami di discendenza/ascendenza. Elementi che potrebbero creare in po' di confusione riguardano in particolare i Vidale/De Antoni (Valpicetto), Stalis/Di Sopra (Stalis e Vuezzis). Altre ambiguità sono state sciolte (Casadorno/De Corte, Bertul/Floridan, Claupa/Pellegrina, Filippa/Vuezil, Danell/Gussetti, Romani/Cussulina). Su questi aspetti si veda il capitolo Provenienze e cognomi segnalato sopra.
Per semplificare e velocizzare la rilevazione dei dati, si è assunto che le date relative agli estremi biografici (nascita e morte) coincidessero con quelle di battesimo e, a parte eccezioni evidenti, di sepoltura. In epoca moderna il battesimo combaciava quasi sempre con la nascita, ma sono possibili lievi discrepanze di uno due giorni. Nell'elaborazione, per ragioni di comodità, è stata privilegiata un'unica forma cognominale tra quelle via via riscontrabili all'interno della medesima casata. La flessione cognominale, cioè la compresenza di una forma maschile, femminile e di una plurale, è infatti ancora largamente praticata; la sua scomparsa si avrà solo col trionfo della moderna burocrazia, nella seconda metà dell'Ottocento.